Mandalas

Mandalas è una serie di opere dove ho cercato di affrontare il rapporto fra l’impermanenza di tutte le cose nel mondo, un concetto filosofico buddista molto presente nella filosofia orientale e il desiderio, molto occidentale, del suo opposto e cioè la permanenza, intesa come il possesso di un determinato oggetto.

Questo, molto probabilmente, si deve al fatto che qui in occidente si cerca di perpetuare la propria presenza sulla terra offrendo una qualche forma di resistenza allo spauracchio della caducità, qualità ultima del genere umano.

Ho creato dei disegni, alcuni di grandi dimensioni, che esasperassero il gesto misurato e rigoroso dei monaci buddisti tibetani nella creazione dei loro mandala. Gesti, i miei, ossessivamente ripetitivi e molto dilatati nel tempo. La tecnica impiegata è varia ma sempre legata al disegno: grafite, china, matita colorata, adoperate su carta o su tela.

Una volta finito il lavoro ho gettato con violenza sulla superficie del supporto una certa quantità di tinta, creando un forte contrasto fra il tempo impiegato alla creazione dell’opera e la sua immediata distruzione tramite quel gesto.

D’altronde anche quei monaci, una volta concluso il loro lavoro, concettualmente molto spirituale, sfregano con decisione il braccio contro la superficie finemente decorata cancellando ogni traccia dell’armonia appena creata.

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